Compumania
(di E. Rossi)
Un giorno d'inverno, e pigiando tastiere. sul video un messaggio
ma fu un grande errore, Facevo battaglie, d'amor lascia scritto.
uscii per comprare ma sol simulate; Mia moglie lo lesse
un calcolatore. volavo nel cielo com'io mi aspettavo:
A casa tornato con ali inventate. per lei era scritto
e aperto l'imballo, Sperava finisse, per lei lo lasciavo.
i cavi attaccati la moglie paziente, Ma lei non l'intese
accesi lo "sballo". tal furia informatica: penso' avessi scritto
Con suoni e disegni invece mai niente pel calcolatore
con giochi e programmi Cosi' tante sere quel tenero mio
passai molte ore restavo incantato messaggio d'amore.
scordando gli affanni. dimentico e abulico, Non mi riusci' mai
Ma non solo quelli del tutto drogato di ben dimostrare
scordai quella sera: Intanto in famiglia a chi quel messaggio
la figlia, la moglie, la situazione volevo lasciare.
la cena e il barbera. andava veloce Ed or queste righe
Guardando l'un l'altro, alla distruzione - col calcolatore -
i miei famigliari Ancor peggio quando invento per sfogo
dicevan: e' il nuovo, anche a colazione ma con un dottore.
tornera' dai suoi cari! le doti enunciavo Che mi osserva attento
Invece assai spesso di quel "cervellone". e scrive da ore
passavo le sere il culmine giunse col titolo Appunti
fissando uno schermo il giorno in cui (matto!) su un Calcol-Amatore.
