Istinto?

Brian si risveglio' in un letto d'ospedale. Si guardo' intorno stupito: la stanza era quasi vuota, i mobili erano pochi ma accuratamente scelti. Si sentiva pieno di forze, come se avesse dormito per anni, tuttavia quando cerco' di sollevarsi si accorse che non ce l'avrebbe fatta e si lascio' andare.

Non si ricordava cosa fosse successo, ma capiva di trovarsi ricoverato per via di quell'inconfondibile odore che caratterizza tutti gli ambienti sanitari. Si volto' alla sua sinistra e si avvide di un pulsante rossastro che spiccava nel bel mezzo di un pannello e che recava a chiare lettere la scritta INFERMIERA. Non fece fatica a premerlo poiche' si trovava estremamente vicino al letto; lo vide lampeggiare e si mise in attesa.

Continuava a sforzare la propria mente, scavava dentro di se' in cerca di un segno, un'immagine, un "qualcosa" che lo aiutasse a ricordare: perche' si trovava sdraiato in un letto d'ospedale? Eppure si sentiva sano come un pesce, oppure era solo una sua impressione? Pensava, pensava, ma... niente. Non si ricordava di aver avuto nessun tipo di incidente.

Quando l'infermiera entro' correndo dentro la stanza rischio' quasi di inciampare e Brian cerco' di trattenere una risata.

- Pero', che prontezza - penso'. Normalmente negli ospedali gli infermieri se la prendono comoda mentre ora quell'infermierina esile aveva quasi perso l'equilibrio per la fretta di accorrere.

La guardo': lei aveva gli occhi spalancati ed ansimava, probabilmente per la corsa, concluse Brian.

- Cosa mi e' successo? - chiese - Come mai mi trovo qui? La ragazza senza dire mezza parola gli volto' le spalle e, con la stessa furia con cui era venuta, cosi' corse via. Brian rimase interdetto e penso' che, dopotutto, il servizio non era cosi' eccezionale come aveva creduto in principio.

Pochi minuti dopo la stessa ragazza rientro' nella camera seguita da un uomo sulla cinquantina con un distintivo sul camice: probabilmente il primario, o comunque qualcuno che aveva una certa voce in capitolo. Il medico si avvicino' al letto e si scuso' per il comportamento dell'infermiera spiegando che era stata assunta da poco tempo e percio' era ancora inesperta.

Senza nemmeno lasciarlo finire di parlare Brian ripete' la domanda l'uomo, il quale rispose:

- Vede, lei e' finito sotto un camion, signor Foster.

- Ma io non mi ricordo nulla... - disse Brian allarmato.

- Gia', succede ai soggetti come lei: questa e' una delle nostre imperfezioni.

- Come sarebbe a dire?

- Signor Foster, lei sapra' certamente dell'esistenza dei cosiddetti "incidenti mortali"; in questi casi, e da poco tempo, aggiungo, le vittime di tali incidenti vengono portate nella nostra clinica, che e' verament all'avanguardia nel settore.

- Ma...

- Mi lasci finire. Lei dopo l'incidente era davvero in condizioni disperate... uno spettacolo orribile. Persino il suo elettroencefalogramma non lasciava adito a speranze, ma io e la mia equipe siamo riusciti a rimetterla a posto quasi completamente.

Brian si squadro' da capo a piedi: non si intravedevano assolutamente i segni di una qualche operazione: era stupefatto.

- Un bel lavoro, non e' vero signor Foster? Era incredulo; continuava a guardarsi mentre nella sua mente si affacciava un turbine di pensieri confusi.

Ad un certo punto, quasi distrattamente, si accorse di un filo che partiva dal suo polso destro, aggrotto' la fronte e socchiuse la bocca in un segno di incomprensione.

- Eh si'... - ammise il dottore - quello e' il nostro piu' grande cruccio, e' la piu' seria imperfezione alla quale non siamo riusciti a far capo: i nostri esperti ci stanno ancora lavorando. Non siamo riusciti a costruire un cervello autoalimentante e percio'... mi dispiace, signor Foster... lei e' costretto a restare attaccato alla rete elettrica, almeno fino a quando non avremo trovato una soluzione soddisfacente al problema.

All'udire quelle parole Brian si volse, segui' il filo che partiva dal suo polso e vide che terminava in una spina... una spina perfettamente infilata nella presa e, preso dal panico, afferro' il cavo e tiro'...

Il medico si mise subito ad imprecare:

- Dannazione! Lo sapevo, io! L'ho detto a Phil, io gliel'ho detto, ma come al solito non mi si da' mai retta e cosi' si fa quello che dico io sempre dopo. Infermiera! Cerchi, per cortesia, il dottor Phil De Vito e gli dica di comu- nicare al programmatore che la versione 2.5 del software di gestione degli istinti va modificata. -

Pochi giorni dopo Brian si risveglio' in un letto d'ospedale...

Robertik

16/04/90
Roberto Figus (mc0751)

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