I Promessi Computer
(di A. Nunziata)
Prolog: Erano molti cicli di clock che desideravo scrivere una storia per quei
$12 o $1e lettori che avranno la pazienza di seguirmi. Devo, pero' ammettere
che come gia' altri scrittori hanno fatto, anch'io ho copiato questa storia,
l'ho backuppata da un romanzo di fantascienza di cui non mi ricordo il titolo:
un vero romanzo di fantascienza per molti studenti italiani.
Quel ramo dell'albero binario che e' generato da un puntatore inserito in una
function ricorsiva... "Niklaus Wirth, chi era costui ?" disse l'ingegner
Abbondio chiudendo annoiato il libro che stava leggendo: Algoritmi + strutture
dati = programmi. Egli penso' bene di uscire, la sua mente era annebbiata,
passeggiando vide in mezzo alla sua strada quattro hacker vestiti di tutto
punto, con i loro bravi dischetti di copiatori nella bisaccia. L'ingegner
Abbondio fece per cambiare strada ma essi gli si pararono dinnanzi. "Server
vostro, cosa vogliono da me ?", il primo di loro parlo': "Signor ingegnere, e'
vero che tra pochi giorni, voi dovete celebrare un link tra due computer ?".
"Si e' vero" rispose loro tremante. "Allora...", fece un altro di loro
mettendo la mano sul dischetto formattatore "sappiate che questo link non s'ha
da fare! Ne' ora ne' mai". "Ma signori..." fece l'ingegnere, uno di loro gli
tese un cavo seriale intorno al collo in segno di minaccia e poi se ne
andarono. L'ingegnere Abbondio se ne torno' impaurito al laboratorio, pensando
al link che avrebbe dovuto fare tra due giorni tra due promessi computer:
Personal Computer Tramaglino, o come lo chiamavan tutti PC, un tipo
"calcolatore", pieno di "programmi" per il futuro e Amiga Mondella, una
giovane computer, religiosa e timorata del Diodo. Al ritorno, racconto' tutta
la storia successagli al suo collaboratore perpetual: un robot tuttofare che
pero' si bloccava spesso in loop senza fine. Quando gli ebbe raccontato la
storia perpetual sbotto': "Oh, quelli sono brutti ceffi signor ingegnere, ma
come farete con i promessi computer ?". "Lo sai che mi volevano strangolare
con un cavo seriale, facevano impressione... Per quei due cerchero' una
scusa". L'ingegnere Abbondio aveva sempre avuto paura, in quell'epoca di
violenza si sentiva come un laptop in mezzo a tanti tower. Il giorno del
collegamento, i promessi computer vennero in laboratorio per il rito, tutto
era pronto, anche l'organo campionato a 16 bit, ma l'ingegnere spiego' loro
adducendo le scuse piu' strane che non se ne poteva fare nulla. Amiga scoppio'
a piangere, tutti i led le si accesero; la madre di Amiga: Agnes, o come la
chiamavan tutti vista la sua mole, "fatter Agnes", protesto' vivacemente
contro l'ingegnere ma senza risposta. "E' lui il cattivo!" disse Amiga
indicando l'enorme grattacielo del signorotto, "e' Don Bill Rodrigates che non
ci vuole far linkare, egli mi catturo' nella sua net dicendo che aveva tanti
programmi per me, ma mentiva. "La vedremo" disse PC arrabbiato "andro' a far
valere i nostri diritti". Quel giorno stesso, PC si avvio' verso lo studio del
celebre avvocato Azzeccabug portandogli in dono 2 K(oni) di RAM, freschi
freschi. L'avvocato Azzeccabug, li accetto' e si mise subito a scartabellare
nella montagna di CD-ROM polverosi che teneva tutti ammucchiati "Vede ?" disse
"qui ho la raccolta di tutti i codici di questo stato, mai emessi: qui ho un
codice in Pascal, qui un codice in Basic, qui un codice in Cobol...". Ecco,
ecco ho trovato" fece trionfante e si mise a leggere schiarendosi la voce
"Writeln('Per ordine di S.E. il Gran Sysop di Milano, come recita l'articolo
$23fd riferito al paragrafo $2gff ... Bla, bla ... E' fatto divieto di
impedire in alcun modo un link')". Poi si mise a parlare difficile come molti
avvocati "E' semplice vede: si tratta di un dram che impedisce la cache a Ows,
che poi un controller mfm, ide...". A PC che non era molto intelligente (aveva
solo 512K di memoria), gli parve arabo, ma quando l'avvocato gli chiese chi
era l' interessato, gli rispose subito che si trattava di Don Rodrigates;
all'udire quel nome Azzeccabug cambio' volto e lo caccio' senza spiegazioni
"Fuori, fuori giovanotto se non volete dei guai!". Intanto Amiga e Fat Agnes
erano andate al convento a chiedere aiuto al buon Fra Crtistofortran. In quel
convento, i frati di quell'ordine vestivano tutti con delle tonache coperte
da dei particolari disegni geometrici tutti colorati che erano tutti simili
tra loro, per questo la gente li chiamava i frat-tali (e quali). Fra
Cristofortran era un buon frate, convertitosi dopo che per vendetta aveva
formattato un programma che non gli aveva consentito l'accesso alla cpu.
"Aspettate un while do che eseguo un gosub e vengo" disse vedendo le due;
dopo che Fat Agnes gli ebbe raccontato la storia si raccolse e disse: "Ancora
quel perfido Don Rodrigates... Egli sprotegge i programmi piu' deboli e aiuta
quelli piu' forti, cosi' si e' fatto ricco! Non temete comunque, il Divino
Algoritmo, che tutto vede ed organizza, rimettera' le cose a posto: intanto
dobbiamo pregare San Pascal". Immediatamente, Fra Cristofortran ando' a
parlare con Don Rodrigates, egli era a cena all' ultimo piano del suo
grattacielo, circondato da hacker, potenti Sysop, e c'era anche l'avvocato
Azzeccabug tra gli altri. "Lascia stare Amiga, perfido..." invei' il
frat-tale. "No, mai" urlo' il signorotto "Amiga avra' solo il software che
dico io! E tu non potrai farci niente, ed ora cacciatelo via". "Non l'avrai
vinta" gli rispose Fra Cristofortran, "per vincere dovrai fare almeno 10.000
punti e comunque vada, il Divino Algoritmo ti punira'". "Porco DOS!"
bestemmio' Don Rodrigates. "Presto, scappate" disse il frat-tale a PC ed Amiga
che lo avevano aspettato in convento, "qui non siete al sicuro, dovete
andarvene in un altra locazione". Cosi' i due in gran segreto presero il primo
vettore che trovarono e fuggirono. Mentre lasciavano il loro luogo natio,
Amiga pianse e disse "Addio Mount List che generate il workbench, come faro'
mai senza di voi...". Amiga si ritrovo' cosi' al convento della Macintosh di
Monza a cui era venuta a chiedere una protezione. La "signora Mac", come tutti
la chiamavano era una macintosh LC di gran classe, la sua GUI era ancora molto
bella, seppure non piu' giovane. Ella era pero' sempre triste, perche'
avrebbe voluto passare una vita felice a fare videogame, mentre era stata
costretta dalla sua famiglia a vivere per sempre li, a segnare in noiose
tabelle i tempi in pista delle macchine. Amiga busso' alla Macintosh di Monza
che le apri' una finestra "Server vostra signora, baciamo i mouse", disse
reverente, "sono venuta a chiedervi protezione", le sussurro' nel microfono.
"Va bene!" disse la Signora, "potrai entrare nel mio finder, allora". Mentre
nel convento di Monza ferveva l'attivita' delle macintosh diretta dall'anziana
Badesserver, PC era giunto a Milano. Appena, fu entrato dalla porta parallela,
dopo aver dato la password al guardiano, noto' che un po' dappertutto erano
sparsi a terra dischetti e manuali. "Questi me li mangero' dopo" fece,
raccogliendo dei dischetti da terra, "certo che abbondanza che ci deve essere
qui a Milano", penso'. La realta' invece, all'insaputa di PC era un'altra: in
quel momento a Milano, c' era la rivolta degli utenti finali che protestavano
per i prezzi troppo alti del software: orde di gente assalivano tutte le
software house, uccidendo i responsabili marketing che tentavano debolmente
una difesa e depredando tutti i dischetti che riuscivano a prendere. Percio'
sua eccellenza il Gran Sysop di Milano ed il consiglio del mainframe (i nobili
del luogo), decisero di ordinare ai controller di sparare contro la gente, e
misero a capo della repressione il generale CPU, uno abituato a dare ordini...
PC che era povero (era un semplice clone non un computer dal nome
altisonante), si schiero' con la gente improvvisando un comizio: "Non e'
giusto che ci siano questi prezzi" disse alzando il tono dello speaker, ma
gia' tre controller che lo stavano osservando presero ad inseguirlo, volevano
arrestarlo, cioe' spegnerlo per almeno tre mesi come era prescritto per i
rivoltosi. PC fuggi' a 1200 baud, piu' veloce che pote', cosi' riusci'
finalmente a seminarli. Ma siccome era ricercato, fu costretto a rifugiarsi
nella filanda di suo cugino: una filanda di LAN. Intanto al convento, la
macintosh di Monza si era incontrata segretamente, come faceva da tempo, con
il suo amante: un certo Egidio Jobs, uno strano giovane che amava vivere e
lavorare nelle cantine. "Mi devi aiutare Mac!" le disse lui "Un mio amico mi
ha chiesto di rapire una giovane computeressa chiamata Amiga che sta con te".
"oh, non e' possibile", le fece lei agitando i mouse "ella e' sotto la mia
protezione, le ho dato una chiave hardware"; "Ma pensa" le disse Jobs suadente
"con i crediti che ci dara' questo amico, ce ne potremo finalmente andare via
di qui per andare a vivere in una casa con tanti alberi di mele, proprio come
la vuoi tu!", "E va bene, la allontanero' con una scusa". L'indomani mattina
la Macintosh chiamo' Amiga, "Vammi a prendere un dischetto puliscitestine per
favore, ecco i crediti", ella ubbidi', ma appena fu uscita, quattro hackers
la presero e la rapirono, Amiga grido', anche in stereofonia, ma nessuno la
senti', dopodiche' svenne (si mise in standby). Al risveglio, si ritrovo' in
un luogo molto scuro, molto tetris: era circondata da tutti i lati da una
fitta schiera di mattoni colorati incastrati tra loro. Era stata rapita dal
malvagio programma Noname.pas, un programma dalla grande intelligenza
(artificiale), temuto e rispettato da tutti. Egli, insieme ai suoi hackers
compiva scorribande in tutti i sistemi, formattando tutti i programmi che gli
intralciavano il cammino. Amiga fu fatta entrare nella stanza di Noname, dove
egli stava accarezzando il suo fido Kahn. "Ah cosi' tu sei Amiga! Don
Rodrigates mi ha chiesto di rapirti ed in cambio mi dara' molto software,
cosi' tu rimarrai qui finche' non arrivera'". Amiga si fece scura in monitor,
aveva paura, poi timidamente gli disse: "Vi prego liberatemi signore; il
Divino Algoritmo, perdona molte cose, preghero' il Diodo perche' vi salvi",
"Ha, ha non credo a queste cose io! Sono un programma logico, ed ora
portetatela via". Ma quella notte Noname non la passo' affatto tranquilla, ed
intanto Amiga chiusa nella sua cella (di memoria), pregava: "Ti prego Divino
Algoritmo, fammi uscire da questo bug!, San Pascal aiutami! Prometto che non
mi faro' mai piu' toccare da un altro computer, mi mettero' la password di
castita'". La mattina dopo, Noname chiamo' tutti i suoi hackers e fece loro
un discorso: "Dopo una lunga riflessione di 35ms, mi sono convinto che e'
necessario cambiare directory di vita, io mi sono convertito e cosi' ora voi
siete liberi, spero che diventiate bravi, dedicandovi solo a fare programmi
public domain. Cosi' Noname che si era convertito, chiamo' a se' un grande
personaggio: il Cardinale Peter Norton. Il cardinale Norton, appena lo vide
lo strinse a se' dicendogli: "Finalmente un altro programma smarrito che
ritorna all'ovile! Sapesse nella mia vita quanti programmi che sembravano
definitivamente perduti sono riuscito a recuperare e porre nella giusta
directory... Intanto questa Amiga verra' sotto la mia protezione". Subito
dopo, il cardinale Norton, sentita la storia di Amiga, fece chiamare l'ing.
Abbondio e gli fece un severo monitor. "Ma, ma signore, essi mi avevano
minacciato di formattazione, io sono solo un semplice processore, mica posso
prendermi tanti Risc!" fece l' ingegnere. "Non ci sono scuse!", esclamo' il
cardinal Norton, "essere ingegneri e' una missione! Voi dovete sempre servire
il Diodo, percio', dovevate linkare quei %10 computer" (il cardinale, essendo
anziano parlava ancora in binario). Nel while a Milano era scoppiata un'enorme
epidemia di Jerusalem e di Cascade: tanti computer ne furono colpiti e molti
di essi giacevano abbandonati per le strade, dove giravano indisturbati mouse
di fogna e chat randagi, c'era insomma il piu' completo caos. Intanto per le
strade giravano a raccogliere i case accasciati dei computer infettati, coloro
che erano scampati ai virus, i quali per coincidenza erano tutti degli AT
compatibili con video monocromatico, per questo venivano chiamati i monAT. Li'
in strada una giovane mother-board, depose la piastra senza vita del suo
computer-figlio, dette piangendo alcuni crediti ai monAT e disse: "Ci sono dei
crediti in piu', domani passate a prendere anche me!". Intanto, Don Rodrigates
era a Milano e guardava la citta' dall'alto delle windows del suo ufficio e
rideva: "Ha, ha, tutto questo l'ho fatto io! Cosi' vend r di piu' il mi stware
ant vir s..., ma cos st succdend, sto perd nd le ltter di cio' ch dic!" e
guardandosi bene, si vide due trackball sotto le (a)shell: aveva tutti i
sintomi del virus! "Presto bit...", chiamo' un suo hacker fidato "chiam il
signr Mcafee, egli s pra' com cur rm". "Si'" rispose bit (egli sapeva dire
solo si' o no), ma subito dopo venne con tre monAT che lo portarono via
"Maled t , mi ha trdit" urlo' Don Rodrigates. "Si, si" gli rispose bit aprendo
la sua cassaforte dalla quale prelevo' crediti e software di valore. PC, era
tornato a Milano, dopo aver saputo che Amiga era li', la cerco' in ogni
locazione, senza trovarla; poco dopo, arrivo' al lazzaretto della facolta' di
ingegneria, dove si curavano i computer infetti, li' con grande meraviglia
quale pero' non aveva visto Amiga. "Ah, se incontrassi quel malvagio di
Rodrigates, lo formatterei!". "Non devi parlare cosi'," lo ammoni' il
frattale, "la vendetta non e' bella, egli e' qui ed e' malato" e gli mostro'
Don Rodrigates in fin di vita, il quale appena vide PC imploro' di perdonarlo
per il male che aveva fatto ed egli lo perdono': "Preghero' per voi, solo il
Diodo puo' condannare", disse. Ma ecco che in un file di computer guariti che
stavano pregando vide finalmente Amiga. "Amore mio ti ho ritrovato!", le disse
PC correndole incontro, ma ella dopo l'iniziale felicita' si giro' e fu
triste, cosi' Amiga confido' al frattale la promessa che aveva fatto in quella
situazione di pericolo di non linkarsi piu' con nessuno, ma fra Cristofortran
la libero' dal voto: "Sappi che non si puo' separare cio' di cui il Divino
Algoritmo ha fatto il merge". Finalmente, il frattale inseri' il cavo
coassiale tra PC ed Amiga e lancio' il programma: "Ora sarete unix per sempre,
in ethernet!". E in quello stesso istante parti' improvvisamente lo Scan che
libero' tutti i computer dal virus.
