Situazione
Ore 7:55 - Il prologo.
L'addetto al Controllo Situazione entro' nella cabina. Si sedette alla
postazione assegnata ed accese il grande macchinario affidato alla sua
gestione. Era un compito importante, pensava, controllare che nella fabbrica
tutto procedesse come doveva e, in caso, intervenire. Esamino' la parete che si
trovava di fronte e guardo' illuminarsi uno ad uno gli schermi che la
riempivano: erano collegati ad una ventina di telecamere e mostravano la
fabbrica ancora deserta. Mancavano 5 minuti all'ingresso degli Operai Dedicati
e non doveva perdere altro tempo; controllo' l'efficienza del comando degli
stimolatori ed accese il terminale piu' importante: quello collegato con
l'ufficio del Direttore Generale. Sapeva, infatti, che come ogni giorno avrebbe
dovuto essere pronto a rispondere ad ogni richiesta di situazione venuta
"dall'alto". Infine attese. Alla stessa ora il Direttore Generale si accomodo'
nella poltrona in pelle sintetica ed accese il suo terminale, pronto per
redigere, ad intervalli prestabiliti, il resoconto della giornata lavorativa
che si presentava tranquilla e noiosa come quelle passate e quelle future.
Ore 8:00 - L'ingresso.
La folla degli Operai Dedicati inizio' ad entrare nella fabbrica. Ognuno
indossava la tuta regolamentare col numero di codice stampato a cifre leggibili
anche a distanza e lo Stimolatore Cerebrale applicato alle tempie; presero
posto e cominciarono il solito tran-tran lavorativo. Come tutti i giorni il
Controllore inizio' ad osservare con attenzione gli schermi alla ricerca di un
minimo segno di pigrizia da parte degli operai, pronto a smuovere l'eventuale
"lavoratore stanco" con una violenta scarica elettrica trasmessa attraverso lo
Stimolatore.
Ore 12:30 - La pausa per il pranzo./Lo svolgimento.
Sul terminale del Controllore apparve una scritta:
SITUAZIONE: _
La risposta che il Direttore Generale ricevette nel suo ufficio fu quella
che si aspettava, la stessa che riceveva tutti i giorni: "Situazione Normale".
Il Controllore lascio' la sua postazione e si chino' a prendere dalla
borsa che aveva con se' il pranzo sindacale che ogni giorno ritirava alla
mensa. Fino a quel momento la giornata era trascorsa senza nessun problema di
rilievo: aveva dovuto stimolare solo due lavoratori che si erano mostrati
riluttanti a proseguire e che pero' avevano ripreso tranquillamente in seguito
alla scarica indotta dall'apparecchio. Un'altra richiesta di situazione sarebbe
apparsa mezz'ora dopo, alle 13:00, al riprendere delle attivita' lavorative.
Quel giorno, pero', non sarebbe stato come gli altri. Un gruppo di operai,
infatti, era riuscito a neutralizzare gli stimolatori e si apprestava a
liberare da quello strumento disumano di schiavitu' anche i restanti: la
rivolta era cominciata. Uno ad uno gli stimolatori andarono ad infrangersi sul
pavimento e gli operai, armati alla bell'e meglio, si avviarono verso la stanza
del Controllore. Un attimo dopo lo stesso si accorse del pericolo vedendo un
gruppo di gente che imprecava contro le telecamere rompendone diverse, allora
corse verso la tastiera per chiedere aiuto al Direttore Generale. In quel
momento un'orda di persone infuriate sfondo' la porta ed assali' il Controllore
picchiandolo con strumenti raccattati qua e la'. La stanza, con tutti i suoi
macchinari e schermi televisivi, fu ridotta in frantumi; tutto fu distrutto
tranne, forse per ironia della sorte, il terminale collegato con le alte sfere.
Il Controllore giaceva morto su di esso, con un rivolo di sangue che scorreva
attraverso i tasti.
Ore 13:00 - L'epilogo.
Il Direttore Generale, finita la pausa per il pranzo, fece la sua solita
richiesta, attendendo una risposta scontata dal Controllore. Sullo schermo del
terminale nella fabbrica comparve la solita scritta:
SITUAZIONE: _
Ma questa volta il Direttore Generale non ottenne alcuna risposta...
11/09/91
Roberto Figus (mc0751)