Tanti anni fa, in Inghilterra, conobbi uno strano oggetto: una sfera di vetro contenente una piccola e misteriosa sorgente di energia che `scagliava' rapide scintille azzurre dal nucleo alla superficie ogni qual volta una mano la sfiorava. Ignoravo il suo funzionamento; mi piaceva e basta.
Quello che piu` si nota di questo quasi giornale, e` la assoluta
mancanza di una pur minima linea editoriale. Articoli e poesie, racconti e
cose strane si mescolano allegramente.
All'inizio mi dava fastidio. Tutta la stampa, quotidiani e settimanali
`generici' esclusi, tende a specializzarsi, a crearsi una piccola ma solida
nicchia di lettori, a cullarla in piccole conoscenze amplificate al
massimo, a non uscire mai da quella piccola comoda strada.
Noi no.
Poi mi e` tornata in mente l'immagine di quei piccoli lampi azzurri che
si allargano come radici in cerca d'acqua, che cercano di toccare tutto,
almeno per un attimo, che non si accontentano di restare fermi.
Il nostro nucleo e` legato al computer, col quale lavoriamo, giochiamo,
comunichiamo e forse viviamo. Ma sappiamo uscirne, sappiamo cercare altro,
sappiamo che esiste un `la` fuori'.
Cosi`, ribaltando il paradigma del `approfondire uno - dimenticare
mille', per un istante sfioriamo argomenti nuovi. Singolari. Personali.
Tanto non dobbiamo ne' vendere ne' venderci.
Eppoi questo e` il primo numero. Anzi, la prima versione. E per
rispettare la tradizione, ogni versione sara` migliore di quella
precedente. Forse.
Qualche tempo dopo, scoprii che con alcune centinaia di sterline avrei
potuto comprare la sfera. Ora Michele cerca di spiegarmi come funziona e
Stefano mi dice che l'ha vista alla Rinascente.
La magia e` finita. Come sempre.
Giovanni Pensa