Dicono che e` fondamentale che io rimanga qui perche' gli Altri non riescano a passare. Ma chi sono gli altri? Non li ho mai visti. Comincio a pensare che non esistano per niente, come non credo piu` nell'esistenza di chi ha detto: "Entra in quel fossato e stai li`". Si sono dimenticati di me e io di loro. Le loro facce si sciolgono nella mia mente come la terra sotto la pioggia diventa fango. E nel fango vedo i volti di una vita. Chi conoscevo una volta, prima di venire qui, appare per un momento nel pantano in continua trasformazione.
Comincio a pensare che i miei piedi scomparsi da chissa` quanto sotto questo mucchio di terra siano diventati terra loro stessi. O magari siano diventati radici che mi tengono legato a questo posto e mi danno allo stesso tempo la forza per rimanere in vita. La vita.
Ho provato qualche volta ad alzarmi per vedere di la`. Li` in fondo, vicino al bosco, da dove arrivano gli Altri. Ma le gambe non mi reggono. Una volta forse, ma ora... E le braccia, quelle non riescono nemmeno piu` a reggere questo pezzo di ferro che, hanno detto, e` un'arma potentissima. Non so nemmeno come diavolo si faccia ad usare. L'ho mai saputo?
Figuriamoci se queste braccia quasi atrofizzate riuscirebbero a sostenere il peso del mio corpo affondando nel fango sul bordo della fossa o aggrappando una di quelle radici rinsecchite che mi perforano il collo nelle mie notti insonni.
E le bestie che popolano questa mia casa non mi lasciano in pace nemmeno per un istante. Ma perche' non se ne vanno via? Andarsene, ma dove? Ogni tanto mi sembra di scorgere, alla luce dell'alba, altre buche attorno alla mia. Sembrano migliaia, milioni, miliardi forse. O forse sono solo pozze d'acqua.
A volte immagino che in quelle buche vi siano altre persone come me, messe li` in attesa degli Altri. Anche loro nel pantano fino alla cintola ad aspettare e a porsi domande. Domande senza risposta. Solo la speranza che tutto possa finire, al piu` presto.
Riesco quasi a scorgere la testa di qualcuno laggiu`, sotto quella quercia morta, distrutta da un fulmine. Vorrei andare da lui, parlargli, conoscerlo.
Se solo smettesse di piovere...
Stefano Bertarello